Gli archivi
ecclesiastici conservano le fonti dello sviluppo storico della comunità
liturgica e sacramentale, educativa e assistenziale, che ne rappresentano
i contenuti specifici. Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ha più
volte sottolineato il valore che hanno i documenti e strumenti giuridici
che attestano la vita e la cura pastorale e, in occasione della Prima
Assemblea Plenaria della Pontificia Commissione per i Beni Culturali
della Chiesa (12 ottobre 1995), descrivendo le tipologie dei beni culturali
"posti al servizio della missione della Chiesa" ha specificatamente
mensionato "i documenti storici custoditi negli archivi delle comunità
ecclesiali". Con la lettera, che la Pontificia Commissione per
i Beni Culturali della Chiesa (prot. 274/92/87) ha pubblicata in un
opuscolo della Città del Vaticano il 2 febbraio 1997, rivolta
ai Vescovi diocesani su "La funzione pastorale degli archivi ecclesiastici",
oltre alla produzione e tutela dei beni culturali, si ribadisce l'interesse
alla loro valorizzazione pastorale per esprimere e attuare la missione
della Chiesa, con particolare riferimento agli archivi come "luoghi
della memoria delle comunità cristiane e fattori di cultura per
la nuova evangelizzazione". Si è voluto così ottemperare
al desiderio del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II che, superando il
concetto di pura conservazione del patrimonio culturale afferma che
"è necessario attuare una loro organica e sapiente promozione
per inserirli nei circuiti vitali dell'azione culturale e pastorale
della Chiesa". Gli archivi ecclesiastici dunque meritano attenzione
tanto nel loro carattere storico che spirituale e permettono di comprendere
così l'intrinseco legame di questi due aspetti della vita della
Chiesa, considerando che un'opportuna valorizzazione è un impegno
notevole a favore della cultura storica, per un valido incontro con
la cultura odierna: vuol dire che il culto di queste carte d'archivio
rappresenta di riflesso il culto di Cristo e che il bene archivistico
come bene ecclesiastico, può portare un valido contributo alla
nuova evangelizzazione, può offrire occasioni per partecipare
al progresso integrale dell'umanità. Con questa iniziativa, dunque,
la Soprintendenza Archivistica vuol mostrare di aver recepito l'interesse
che "documenta omnia quae dioecesim vel paroecias respiciunt, maxima
cura custodiri debent" (cfr. CIC can 486/¤1) e dare testimonianza
della "maxima cura" rivolta dalla diocesi di Pozzuoli, al
suo patrimonio documentario, che, al di là delle fonti dello
sviluppo storico di questa Comunità ecclesiale, rende evidente
come tante siano le tracce per valorizzare la conoscenza delle vicende
storiche, del susseguirsi e del sedimentarsi dei fatti e della vita
del territorio, e come "acta et documenta" contribuiscano
a raccontare la millenaria e diversa storia, lo sviluppo, le vicende
anche civili, sociali, economiche e culturali dei Campi Flegrei.
Maria Rosaria de Divitiis
- Soprintendente Archivistico per la Campania
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Comitato scientifico -
Comitato organizzativo -
Web - Roberto Carleo
Grafica - Gigi Viglione
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Apertura e orari -
dal 5 maggio all'8 giugno 2003, nei soli giorni di sabato e domenica,
dalle 9,30 alle 13